«Con il Servizio civile sto vivendo un cambio di percezione del prossimo»

Un inizio che parte dalla Germania
Sono siciliano di Canicattì, ma ormai trapiantato a Verona. Ho 27 anni, ma già a 19 ero in Germania per «vivere nuove opportunità e scoprire il mondo degli adulti». Dopo cinque anni, ho scelto Verona per l’università, frequentando un corso di studi in strategie per la sicurezza e politiche internazionali. In Germania ho frequentato un centro culturale siriano per giocare con i più giovani e aiutarli nelle pratiche burocratiche. Ma prima, a 18 anni, ho vissuto una breve esperienza a Lampedusa come volontario con i migranti. Più di recente, sono stato in Turchia, sul confine con la Siria, con il Corpo Volontario Europeo per due settimane per aiutare in vari progetti i fuggitivi dalla guerra e i terremotati.

La scelta del Servizio Civile Universale
Poi è arrivato il Servizio Civile Universale. L’ho scelto «per mettermi in gioco, a disposizione del prossimo». Sono fortemente contrario alla violenza e mi riconosco negli ideali dell’obiezione di coscienza nata cinquant’anni fa. Per servire la società nel modo più affine ai miei ideali e pensando a dove vorrei spendermi in futuro, ho scelto Caritas, un ente di grande credibilità, un posto per crescere come persona e ampliare i miei punti di vista.

Camminare insieme e condividere le fragilità
Sono inserito nel progetto di Caritas a Corte Melegano, insieme a giovani neomaggiorenni in difficoltà personale ed emergenza abitativa. Cammino insieme a giovani come me, ognuno con la sua storia e fragilità diverse. Stando insieme cerchiamo di crescere e migliorare per il futuro. Ogni giorno entro in quella casa e mi accorgo che siamo tutti uguali ma diversi: non sono lì per aiutare i più bisognosi, ma per fare esperienza e crescere camminando con loro. Tutti abbiamo le nostre fragilità, e con questi ragazzi condivido le mie. Non mi sento mai giudicato da loro. Anzi, questa esperienza mi aiuta a vivere con serenità le mie fragilità.

Una nuova prospettiva sugli altri
Con il Servizio Civile sto vivendo un cambio di percezione del prossimo: se qualcuno evidenzia una difficoltà, io non mi soffermo a giudicarlo, ma la considero una conquista.

Esperienze che danno speranza
Ho partecipato anche al campo di servizio diocesano a Castelvolturno, un’esperienza meravigliosa dove ho toccato con mano una realtà incredibile della nostra Italia. Inoltre, sono coinvolto nel progetto di accoglienza provvisoria di minori stranieri non accompagnati, un’iniziativa che è una fonte illimitata di speranza. Questi ragazzi arrivano dopo aver rischiato la loro vita in cerca di un futuro. Dovremmo essere grati che ci sia gente che crede che l’Italia sia un posto migliore.

Un invito a intraprendere il viaggio del Servizio Civile
Negli ultimi mesi, oltre agli esami universitari, sono stato eletto rappresentante degli studenti nel Consiglio dell’Esu di Verona. Questo ruolo non mi ha impedito di terminare il Servizio Civile. Anzi, incoraggio ogni giovane a iniziare questo viaggio, perché darà qualcosa di unico e indispensabile per la propria esistenza.

Francesco Miceli Sopo – operatore volontario Servizio Civile Universale (anno 2024/2025)